In questo racconto mi sono rivista durante i miei “primi passi” da zavorrina … paure ed emozioni contrastanti che piano piano sono sparite per lasciar posto a sensazioni di libertà. E la nostra amica Maria Grazia ci racconta come è entrata, in punta di piedi, la moto nella sua vita. Benvenuta !!
Ciao a tutte…
È molto bello leggere un po’ di storie sparse per il mondo e soprattutto è bello pensare, leggendole, “Ah ma quindi non sono la sola a provare certe emozioni.”In realtà non mi definirei ancora una Zavorrina a tutti gli effetti, forse una piccola Zavorrina in crescita, ecco.
L’inizio dell’esperienza in sella col mio ragazzo Giuseppe, infatti, risale a non molto tempo fa. Ha avuto origine dalla sua passione, da sempre, per le due ruote. Una passione che qualche anno fa mi faceva molta paura e che tendevo a tratti a percepire quasi come qualcosa che dovevo mandar giù con poca voglia.
Come per chi sta muovendo i primi passi, le prime uscite prevedevano pochissimi km e categoricamente d’estate. Il primo mezzo viaggio più impegnativo risale a qualche anno fa, con una tenda e due ruote verso l’isola di Favignana.
Il primo vero viaggio, invece, risale allo scorso anno, in Sardegna, percorsa “coast to coast”, da Bosa fino a San Teodoro in una settimana. Non ricordo con esattezza, ma di km ne abbiamo percorsi parecchi, gustando ogni tappa non per troppo tempo e riuscendo a fare giusto il bagno tre o quattro volte.
Lì ho iniziato a gustare un po’ di emozioni che ad oggi credo facciano parte di me in quanto “zavorrina in costruzione”. La paura della pioggia, la stanchezza per i km percorsi e la determinazione per non mollare, il perdersi tra i paesaggi ed i pensieri sotto il casco, la bellezza della scoperta dopo ogni curva e il meravigliarsi ogni secondo.
La piena consapevolezza di me e di questo amore per le due ruote e per tutto ciò che significava viaggiarci su, credo, però, sia arrivata quest’anno, con un viaggio di 5 giorni che rifarei altre mille volte nella vita. Uno di quei viaggi che a pensarci ti fanno paura, quelli che mettono alla prova la propria forza, pazienza, determinazione ed i propri limiti.
A Giugno, infatti, il mio compagno di avventure è partito da Palermo, in nave, è arrivato a Livorno e da Pisa, dove studio al momento, siamo partiti per questo viaggio, un po’ definito ed un po’ no, per festeggiare i suoi 30 anni. Da Pisa, attraversando la Toscana, l’Emilia ed il Veneto, siamo arrivati in Friuli, dove abbiamo fatto la nostra prima sosta.
Da Trieste abbiamo ripreso il viaggio, il giorno seguente verso la Croazia, dirigendoci verso Parenzo e Rovigno. Lì ho fatto i conti col mio primo acquazzone in moto, per ben 40 km, con il mio magnifico antipioggia. Il giorno successivo (il 3°) siamo ripartiti alla volta di Fiume e da lì verso l’isoletta di Krk.
Abbiamo pensato che una volta lì, non potevamo non passare dalla Slovenia, così abbiamo deciso di visitare Lubiana, risalendo l’entroterra.
Lo stesso giorno, dopo aver cenato, esausti, al confine, immersi tra i monti e strade sconosciute (amiche intime dei motociclisti credo!) siamo tornati verso il Friuli, per ripartire il giorno dopo verso Pisa e da lì verso la Sicilia.
Siamo tornati con gli occhi e l’anima pieni del verde dei boschi della Slovenia e dell’azzurro del mare della Croazia, con l’entusiasmo di chi ripartirebbe il giorno dopo.
È vero, abbiamo fatto tappe brevi, ma abbiamo attraversato strade interne della Croazia e della Slovenia, paesino dopo paesino, che ci hanno fatto assaporare la bellezza di quei luoghi, quasi toccandola con mano, come non sarebbe stato mai possibile in altri modi.
Credo che da ciò si deduca molto bene la nostra filosofia: “la moto non è il mezzo col quale raggiungere la destinazione, ma andare in moto è per noi la vera essenza del viaggio”.
Con l’amore per i viaggi su due ruote è cresciuto anche l’amore per il camping, tanto da indurci a vivere quest’estate le nostre vacanze tra una tenda, luoghi dispersi e non troppo affollati e la nostra moto.
A differenza del mio ragazzo, per impegni personali, non sono ancora riuscita ad esserci ai raduni o tendate, esperienza che penso siano essenziali per una Zavorrina. Spero in futura di aggiungere questo pezzo al puzzle!
Scoprire il viaggio in moto, per me, è stato come riscoprire una parte di me stessa e trovare una soluzione alle mie crisi d’ansia, è stato come iniziare a guardare il mondo con occhi diversi, apprezzare la semplicità delle piccole cose, la bellezza della natura e riportare alla luce quel mio esser bimba lasciandomi meravigliare senza troppi preavvisi.
Soprattutto, però, per noi come coppia, è stato come ritrovarci e riscoprirci insieme dopo tanti anni di vita condivisi ed una lontananza che a tratti si fa pesante, è stato come sviluppare un nuovo senso di fiducia: lui si fida della sua moto, io mi fido di lui e rinnovo la mia fiducia ogni volta che salgo in sella.
Grazie alle due ruote, forse, i Km adesso ci fanno un po’ meno paura.
Un abbraccio 🙂
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