Oggi sono molto felice di poter pubblicare il racconto di viaggio di Giulia, che si definisce “zavorrina-ina-ina” ma che ha percorso mille mila km per scoprire le bellezze della Grecia. Un paese ricco di infinite bellezze che incuriosisce anche me 🙂
Il suo racconto mi ha entusiasmato e incuriosito molto e spero sia un’ottima fonte di ispirazione per tutti noi … per un viaggio in moto alla scoperta della Grecia
Ciao a tutti sono Giulia e mi potrei definire proprio una “zavorrina ina ina”:
- perché sono alta 1 metro e niente
- perché sono proprio alle prime esperienze
- perché il mio Biker Marco mi sopporta con una pazienza infinita.
Dopo qualche giretto per la nostra Liguria e per l’Emilia Romagna a Maggio faccio il primo vero viaggio: 4 giorni alla scoperta delle gole del Verdon, dell’Ardeche e di Avignone. Un meraviglioso viaggio che però si conclude lasciandoci con l’amaro in bocca, perché al ritorno a casa, in una rotonda di Nizza, ci travolge un camioncino lasciando ferita “Ciuchina” ( la nostra moto) e marcando con un bel livido la mia coscia destra 🙁
Per fortuna nulla di grave … stiamo ancora ringraziando le protezioni delle tute.
Per le ferie estive decidiamo rifarci con un bel giro per la Grecia, una settimana di tempo, di cui 2 giorni di traghetto e tante cose da vedere.
Partiamo da Zoagli (GE) con lo stretto indispensabile. Mi piace sottolineare questo passaggio perché nella mia famiglia (non a caso) mi chiamano Sophie Kinsella, perché quando viaggio anche per poco di solito porto mezzo armadio, un vestito per ogni occasione, al grido: “metti che…”.
Infilo nella valigia ogni tipo di outfit, quindi quando Marco tira fuori la valigia laterale dicendomi: “ devi mettere tutto qui, e ti ho dato anche quella più grossa” sbianco e penso che normalmente quella è la dimensione del beauty (non ci sta manco la piastra per i capelli). Ma stoica imparo a portare veramente lo stretto indispensabile e via si parte!
Arriviamo ad Ancona dove ci aspettano 16 ore di traghetto che poi diventano 20 di inferno che ci rendono stanchi e nervosi.
DAY 1
La mattina finalmente arrivati ad Igoumenitsa e partiamo subito per la prima tappa: le Meteore, splendidi monasteri arroccati su torri naturali di arenaria. Porto ancora strascichi del terribile viaggio in traghetto e non mi sento al massimo delle forze ma cerco di godermi più possibile il panorama mozzafiato: statali e autostrade quasi deserte si alternano, l’unica compagnia sembra essere quella dei tanti, troppi, cani randagi che incontreremo durante tutto il viaggio, costanti quasi quanto i curiosi altarini disseminati un po’ ovunque. Terminato il giro ci dirigiamo a Lamìa, piacevole centro pieno di vita dove ci rifocilliamo per bene e alloggiamo per la prima notte.
DAY 2
Il secondo giorno cominciamo con la visita al sito delle Termopili, da cui procediamo alla volta di Delfi dove pranziamo alla veloce e continuiamo per splendide strade contornate da campi di cotone. Nel pomeriggio arriviamo ad Atene, caotica e in gran parte poco raccomandabile. Dopo un rapido giro di ricognizione dove non posso assolutamente non entrare nell’Hard Rock e una cenetta nelle vie del centro, ci godiamo la vista dell’acropoli dalla terrazza del settimo piano dell’hotel, panorama che ci accompagnerà anche la mattina seguente durante la prima colazione.
DAY 3
Il Terzo giorno ci spostiamo verso il Peloponneso, per la prima parte della mattinata ci “litighiamo come cani” in chiesa urlandoci di tutto nell’interfono, (perché si, noi siamo capaci di litigarci anche in vacanza). Arrivati a Corinto finalmente gli animi si calmano (e da qui la cosiddetta “pace di Corinto”), facciamo un giretto per le rovine della città e dopo esserci innamorati dell’Acro Corinto ripartiamo alla volta di Micene, in cui facciamo una rapida tappa per poi rifugiarci, accaldatissimi, alla meta finale della giornata: Nauplia. Abbandonati i bagagli e il peso superfluo di Ciuchina in albergo e muniti di costume ci rechiamo alla spiaggia Karathona, deserta come un ligure Doc non ha mai visto una spiaggia a casa sua, ci godiamo un bel bagno e ci rilassiamo su un morbido lettino sotto un ombrellone di palma con una piña colada.
DAY 4
Il quarto giorno proseguiamo verso sud, lungo la costa. Giunti a Leonidio ci inoltriamo nel brullo entroterra fino a raggiungere un altro centro in grado rievocare gli incubi di 5 anni di liceo classico: Sparta. Dopo una rapida occhiata ai resti della città antica, proseguiamo verso sud per raggiungere Giteo, dove, secondo la leggenda, fu qui che Elena e Paride in fuga da Menelao passarono la loro ultima notte in Grecia. Infine, risaliamo verso nord e ci fermiamo a Kalamata, vivace cittadina marittima in cui soggiorniamo in uno scantinato adibito ad appartamento di una meravigliosa famiglia
DAY 5
Il quinto giorno, increduli nell’affrontare il nostro ultimo giorno in Grecia, ripartiamo di buon’ora in direzione nord verso Olimpia dove sostiamo brevemente prima di riprendere il viaggio verso Patrasso. Durante il tragitto però le sorprese non mancano: salviamo una tartaruga piuttosto vecchiotta che aspettava due giovani per attraversare la strada e a 30km dalla meta, nel nulla più brullo che mai, incappiamo in una sorta di sagra dove da mangiare ovviamente c’è carne. Con la gambe tremanti (perché è da un anno che ho scelto di essere vegetariana) insisto però per fermarci perché bisogna comunque essere cittadini del mondo. Marco mi rassicura e io mi faccio coraggio, di certo l’accoglienza non manca, facendoci capire a gesti, un po’ perché nessuno parla inglese un po’ per l’assordante musica greca di sottofondo, godiamo di questa particolare sagra e ripartiamo felici ma allo stesso tempo tristi, verso il traghetto che ci riporterà a casa.
DAY 6
Al ritorno, sul traghetto, al momento di sganciare le moto e ritoccare il suolo italiano, siamo tutti nei garage nell’attesa che ci facciano uscire. Vicino a noi ci sono 4 signori in sella alle loro nuovissime Gs fiammanti e vestiti firmati da testa ai piedi: mi giro e vedo Marco a bestemmiare per farci entrare tutto, con la nostra “non nuova Ciuchina” ma curata con amore, con le tute vecchiotte, segnate e la mia per niente firmata. Ma sorrido e mi rendo conto che questo è quello che mi mancava nella vita, non avrei mai immaginato che viaggiare in moto potesse piacermi così tanto.
Grazie soprattutto a Marco che ha avuto fiducia in me e mi porta con lui ad esplorare il mondo con taaanta pazienza 🙂
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