Un bellissimo viaggio alla scoperta della Spagna settentrionale, costeggiando l’Oceano fino alla “fine del mondo” (andata e ritorno) 😊
Altra avventura in moto … altra nazione.
Dato che la costa del sud l’ho già visitata quando ero giovane (direi moooolto giovane), questa volta abbiamo deciso di dirigerci a nord, lontano dal caos delle città di mare e dai turisti, per ammirare una Spagna diversa e per costeggiare in moto l’oceano.
14 giorni, quasi 4300 km (km più o km meno) lungo la costa oceanica, tra le regioni spagnole di Cataluna, Aragon, Navarra, Paesi Baschi, Cantabria, Asturie e Galizia. Per poi fare ritorno visitando la Spagna centrale e le sue famose città, la costa francese … e via verso casa
LA SPAGNA E LA COSTA NORD IN MOTO
Prima di partire, in fase di pianificazione del viaggio, la nostra prima decisione è stata quella di risparmiare 2 giorni di viaggio per raggiungere Barcellona. Il traghetto è stata quindi la soluzione migliore: abbiamo risparmiato circa 860 km (464,36 miglia nautiche) per arrivare riposati e partire carichi per affrontare il primo giorno in moto e i primi km.
Giorni 1+2 – BARCELLONA – PRINCIPATO DI ANDORRA – PIRENEI OCCIDENTALI
Il nostro viaggio in moto alla scoperta della Spagna e della costa nord parte subito con una veloce fuga dal traffico di Barcellona, ma non prima di aver bevuto un buon caffè. Perché dopo 19 ore di traghetto e la confusione dello sbarco, dobbiamo caricarci per affrontare il viaggio.
Prima di giungere alla nostra prima tappa, abbiamo scaldato le gomme in Catalunya, sulla Collada De Toses (1790 mt) lungo la N-260. Con il primo adesivo appiccicato in terra spagnola.
Dopo aver attraversato piccoli paesini e strade in mezzo alla campagna, arriviamo in cima al Colle del Puymorens (1915 mt). Siamo in Francia, poco oltre il confine, sui Pirenei catalani. Un passo bellissimo, con un panorama fantastico.
Ma la nostra destinazione è un’altra, ancora più avanti: il Principato di Andorra.
Arriviamo a La Vella, la capitale del principato, per una visita alla cittadina con un po’ di shopping (poco perché il posto libero nelle borse è poco e siamo solo al 1° giorno). Ma abbiamo un acquisto commissionato dall’Italia (… e non possiamo dire di no 😊) e ci vogliamo concedere una meritata sosta.
Ripartiamo dopo aver fatto un giro per la mini-city e ci dirigiamo verso la nostra prima sosta notte in un piccolo villaggio di 451 abitanti nel comune di La Seu d’Urgell. Siamo a Castellciutat presso lo “Chalet del Noguers” con vista sull’antico castello “Castell de Ciutat”.
Il primo giorno è passato senza problemi. È stata una giornata tranquilla e il viaggio in moto non troppo impegnativo. Ma è solo il 1° giorno.
La mattina seguente, da Castellciutat imbocchiamo la strada N-260 per dirigerci alla scoperta dei Pirenei occidentali, con varie soste per goderci il paesaggio. Questo è il classico “viaggio di avvicinamento” e lungo la strada non ci sono posti particolari da visitare. Ma non per questo il viaggio deve essere diretto. Ogni volta che ci piace qualcosa ci fermiamo, ammiriamo il panorama, ci rilassiamo un po’ e ripartiamo.
Percorriamo le strade che si snodano lungo i Pirenei occidentali che ci consentono di arrivare in poco tempo verso la Costa Nord della Spagna, che comprende tutta la 1^ parte del nostro lungo viaggio.
Passiamo la notte ad Ansò, un piccolo borgo situato nella comunità autonoma dell’Aragona, presso “Casa Taconera“.
Giorni 3+4 – SAN SEBASTIAN – BILBAO
Dopo aver passato la notte nel piccolo borgo di Ansò, partiamo alla scoperta della costa atlantica della Spagna.
La prima tappa ufficiale è la città di San Sebastian (Donostia-San Sebastian in basco) che si trova nei Paesi Baschi e si affaccia sul Golfo di Biscaglia (o di Guascogna) nella zona nord-est dell’Oceano Atlantico, tra Francia e Spagna.
Arrivati in città parcheggiamo la moto sul viale principale che porta alla spiaggia. Ci cambiamo in fretta con un abbigliamento più comodo e partiamo alla scoperta della città. Il tempo non è bellissimo, qualche nuvola in cielo ma fortunatamente non piove.
La città è un mix di paesaggi verdi, quartieri tradizionali, zone alla moda e delle spiagge incantevoli. Ma noi vogliamo vedere la spiaggia considerata “la più bella della costa”: La Concha (o spiaggia della conchiglia).
La spiaggia, poco distante dal centro della città, è piena di gente anche se il tempo non è dei migliori. Sono tutti surfisti che aspettano “l’onda perfetta”: giovani, grandi, chi bravo e chi un po’ meno, uomini e donne. Il mare è un po’ mosso, loro si divertono e io purtroppo 😊 devo rinunciare al mio bagno nell’oceano. Ma ci concediamo un po’ di meritato relax.
Ritornati in città ci dirigiamo verso un evento street-food lungo la passeggiata a mare, mangiamo qualcosa e assaggiamo un po’ i vari stuzzichini locali prima di ritornare verso la moto e ripartire.
Passiamo la notte ad Arrieta presso “La Casa de Madera”. Una bellissima casa molto suggestiva, sperduta nelle campagne e con un proprietario direi “particolare”: un signore sui 65/70 anni, ex-hippie e simpaticissimo
La mattina seguente ripartiamo per raggiungere Bilbao, una delle grandi città che abbiamo inserito nel nostro viaggio. Non abbiamo una meta ben precisa, qualcosa di importante da visitare. Vogliamo solo farci un giro per le vie della città, scoprire le sue bellezze e rilassarci un po’.
Bilbao è la capitale dei Paesi Baschi, caratterizzata da un centro città pieno di grattacieli ma anche da un centro storico molto affascinante. Arrivati in città costeggiamo il Guggenheim Museum per poi passeggiare a Casco Viejo (città vecchia).
Nel pomeriggio ripartiamo per dirigerci verso Llánaves de la Reina, la nostra sosta per la notte presso “Hotel San Glorio“. Ci dobbiamo avvicinare il più possibile alla meta del giorno dopo perché ci aspetta una giornata intensa, sia per km che per avventura.
Giorno 5 – PICOS DE EUROPA
Oggi niente mare … solo montagne !!
Partiamo da Llánaves de la Reina e dopo circa 40 km arriviamo al cartello che indica la direzione per il Parque Nacional Picos De Europa. Oggi sarà una giornata completamente immersa nella natura.
Il parco si estende per 67.455 ettari, tra le comunità autonome delle Asturie, Cantabria e Castiglia e León, facente parte della Cordigliera Cantabrica.
Lungo tutto il percorso vi sono 17 belvedere per ammirare le bellezze del luogo. Uno dei punti panoramici più belli è sicuramente il Mirador del Tombo, una terrazza panoramica a 830 mt di altezza circondata da vette altissime. Qui si trovano una croce di ferro e una colonna di pietra su cui si trova la scultura di un camoscio.
Questa zona viene chiamata anche la “Svizzera spagnola”: una strada tutta curve e panorami con montagne che superano i 2400 mt che sembrano toccare il cielo, percorsi in mezzo ai boschi e canyon scavati dal tempo. Forse è per questo che si chiamano “Picos de Europa” (in spagnolo Cime d’Europa) perché si pensa che le sue vette fossero le prime ad essere avvistate dai navigatori.
Una cosa è certa. Se hai voglia di avventura, natura e panorami mozzafiato basta dire “Picos” … e il gioco è fatto!
Al termine della nostra giornata completamente dedicata alla natura raggiungiamo Caso, nelle Asturie, per trascorrere la notte presso “Hotel Rural Reciegos Complejo Agroturistico” e riposare le stanche ossa (e il mio lato B un po’ dolorante).
Giorni 6+7 – PLAYA DE LAS CATEDRALES + LA CORUNA + CABO FINISTERRE
Oggi partiamo di buon’ora perché ci aspetta una lunga giornata … 500 km per raggiungere “il confine tra terra e mare”.
Prima tappa della giornata: Playa de Las Catedrales (Praia Das Catedrais in galiziano) … una delle spiagge più caratteristiche della Spagna.
Per arrivare abbiamo un programma ben dettagliato: 240 km rispettando gli orari per poter ammirare il fenomeno che rende famosa questa spiaggia.
Playa de Las Catedrales (spiaggia delle cattedrali) è una famosa e lunga spiaggia situata ad ovest della cittadina di Ribadeo, nella comunità spagnola della Galizia.
E’ opportuno prenotare l’ingresso sul sito ufficiale e per ammirarla nel suo massimo splendore bisogna:
- aspettare la bassa marea
- togliersi le scarpe
- camminare sulla spiaggia, all’interno delle grotte nascoste, sotto gli archi di roccia scolpiti dalle onde
La si può visitare la mattina, con la bassa marea. Ma attenzione all’orologio !!! Quando la marea sale la spiaggia scompare e potreste rimanere bloccati o dover camminare con l’acqua alle ginocchia per ritornare alla moto 😊
Lasciata Playa de Las Catedrales ci siamo diretti a Reinante, per passare la notte alla “Pension Casa Elena” e ripartire la mattina seguente per raggiungere il punto estremo della costa.
La mattina seguente, prima di arrivare al KM 00 “alla fine della terra”, ci fermiamo per una veloce visita a La Coruña e visitare la Torre di Ercole, il più antico faro ancora oggi funzionante. E’ possibile arrivare fino in cima, salendo più di duecento ripidi scalini.
Ripartiamo dopo qualche foto e un veloce pranzo e ci dirigiamo verso “la fine del mondo”: Cabo Finisterre
Chiamato anche Cabo Fisterra è un promontorio a strapiombo sulla “Costa della Morte”, nel punto più estremo della Spagna sulla costa della Galizia.
Questo tratto di costa porta con sé una storia drammatica: a partire dal 1500 i locali iniziarono a definirla Costa Da Morte, considerando il gran numero di naufragi avvenuti.
È il punto finale del Cammino di Santiago (il km 0) dove i pellegrini, secondo la tradizione, bruciano sulla riva del mare i vestiti per intraprendere il viaggio di ritorno verso casa.
E godersi il tramonto da qui non ha prezzo. Come dico sempre “una delle cose da fare almeno una volta nella vita”.
Ritornati a Finisterre città, trascorriamo la notte presso “Hotel Ancora“, uno dei tanti che ospitano i pellegrini di passaggio prima di fare tappa finale a Santiago de Compostela. La nostra meta di domani e l’inizio del nostro viaggio di ritorno.
Giorni 8+9 – SANTIAGO DE COMPOSTELA – LUGO – ASTURIE – LEON – BURGOS
La scelta di inserire Santiago de Compostela nel nostro viaggio in moto è chiara: ci ha spinto la curiosità e la voglia di capire cosa spinge tanti pellegrini a percorrere a piedi più di 1000 km. E provare quella “sensazione di vittoria e di pace” quando arrivi in città.
Una delle cose che mi ha sorpreso di più durante il viaggio è stato l’incontro casuale con tantissimi pellegrini. Percorrendo le piccole stradine verso Santiago è capitato spesso di vedere gruppi sbucare dai boschi oppure pellegrini solitari riposarsi sotto l’ombra di qualche albero.
Come vi ho scritto prima, il nostro viaggio lungo la Costa Nord è terminato a Cabo Finisterra, proprio al KM 0 come tutti i pellegrini che percorrono il Cammino di Santiago. L’ultima tappa ha come punto di arrivo la città di Santiago de Compostela, ovvero la Cattedrale dedicata a San Giacomo il Maggiore situata a Praza do Obradoiro.
L’arrivo è sempre un’emozione grandissima, anche per noi che lo abbiamo percorso (in parte) in moto. Giunti nella piazza abbiamo trovato molti pellegrini giunti alla meta, felicissimi di aver concluso “il loro cammino”.
Come tutti, anche noi abbiamo voluto fare i “rituali” (non tutti) per festeggiare l’arrivo:
- attraversare la Porta Santa della Cattedrale, uno dei riti più antichi che simboleggia il culmine del percorso
- abbracciare l’apostolo Santiago
Purtroppo, non abbiamo partecipato alla Messa del Pellegrino, uno dei rituali più importanti della Cattedrale di Santiago in cui i pellegrini vengono accolti con la lettura dei nomi che sono arrivati a Santiago nelle ultime 24 ore, la loro nazionalità e il luogo di partenza e non abbiamo potuto quindi assistere al volo del Botafumiero, il grande incensiere che vola sulla navata centrale della Cattedrale.
Ci siamo però concessi una veloce visita tra le vie del centro e siamo ripartiti alla volta di Lugo, la seconda tappa di questa giornata, ad un centinaio di km. Qui ci siamo goduti un po’ di riposo a spasso per la città tra le vie del centro storico prima di raggiungere la nostra location per la notte: Hotel Auditorio Santiago & Spa, con tanto di piscina e sauna per rigenerarci dopo questi giorni di viaggio.
La mattina seguente il nostro viaggio continua e le carreteras españolas ci portano verso Burgos, capitale della Castilla e Léon.
Non potevano non inserire questa città nel nostro viaggio di ritorno per poter scoprire il suo splendore medievale. Qui si trova la magnifica Cattedrale, una tra le chiese più belle di tutta la Spagna e la famosa Plaza Major, il fulcro vitale della città.
Da Burgos ci dirigiamo verso Quincoces de Yuso, per trascorrere la notte presso “Hotel Restaurante Puente Romano“, passando per le campagne e le colline spagnole, dove il paesaggio cambia nel giro di pochi Km.
Giorni 10+11 – PAMPLONA – PIRENEI FRANCESI
Mancano pochi giorni al rientro e dobbiamo avvicinarci il più possibile all’Italia, ma decidiamo di evitare autostrade o simili e viaggiare in mezzo alla natura.
L’unica sosta che ci concediamo è Pamplona, capoluogo della comunità autonoma della Navarra e una delle città più pazze d’Europa durante la festa tradizionale di San Fermín. 9 giorni a Luglio dove fiumi di persone spericolate e vestite di bianco con un fazzoletto rosso partecipano alla corsa dei tori (chiamata encierro), correndo davanti a un gruppo di tori lasciati liberi lungo un percorso che attraversa il centro cittadino e si conclude nell’arena della corrida.
Facciamo un giro per le vie del centro con una meritata birretta e qualche stuzzichino e ci rilassiamo un po’ in Plaza del Castillo, il centro della vita cittadina.
Passiamo la notte a Formigal al “Yoy Villa de Sallent 3“, vicino al confine francese. Da domani si torna veramente verso casa e dobbiamo salutare la Spagna.
Il giorno seguente lo passiamo in “alta quota” ma il tempo non è proprio dei migliori. Ci svegliamo e partiamo sotto la pioggia, per salire lungo i Pirenei francesi. Più saliamo più la pioggia diventa nebbia e l’umidità freddo.
Passiamo per Puerto del Portaler (Laruns), proseguiamo per Villelongue e saliamo sul Col de Tourmaler (2115 mt) famoso per essere strada di passaggio o arrivo del Tour de France.
Riscendiamo verso il Col d’Aspin e arriviamo al Col de Peyresourde … fino ad arrivare (finalmente) a Castillon en Couserans, dove passiamo la notte presso “La Maison de Natasha” … la struttura più strana ed eclettica di queste vacanze.
GRANDE PROBLEMA 1: giornata fredda e piovosa a parte, il nostro problema è un altro. Abbiamo la ruota posteriore completamente liscia. Durante la giornata, con la strada bagnata e scivolosa causa pioggia non è stata una passeggiata. Ci aspettano più di 1000 km per tornare a casa … e con la gomma liscia è praticamente impossibile.
Ma c’è un altro GRANDE PROBLEMA 2: è il 20 Agosto, fa caldo, è primo pomeriggio e lungo la strada ci sono solo piccoli paesini. Faranno anche loro la siesta di pausa pranzo come in Spagna? ☹ È tutto chiuso ma ad un tratto i nostri occhi si illuminano: troviamo un piccolo meccanico (ma proprio piccolo) con degli scooter fuori parcheggiati. Ci fermiamo e chiediamo di aiutarci (un po’ a gesti e un po’ in inglese). Lui ci pensa, alza un telo pieno di polvere e tira fuori un vecchio pneumatico (ma proprio vecchiotto) che però è perfetto per la Tracer 😊
Giorni 12+13 – SI TORNA VERSO CASA
Chiusa la parentesi “pneumatico” con enorme successo 😊 ripartiamo felici e sollevati e pensiamo al viaggio di ritorno. Ci aspettano 2 giorni di solo mare a Saint Cyprien e La Ciotat, per goderci un po’ di meritato riposo.
E poi … via verso casa.
Cosa mi è rimasto di questo viaggio in moto alla scoperta della Spagna?
Un’esperienza fantastica, posti bellissimi, spiagge stupende, città interessanti sia per cultura che per ricchezze e dei paesaggi che meritano di essere scoperti e ricordati con foto e immagini impresse nei ricordi. Ogni mattina svegliarsi in un posto sempre diverso e scoprire panorami e paesi sempre nuovi. Oggi qua e domani là.
Un viaggio studiato e programmato nei minimi particolari ma sempre aperto a nuove opzioni e imprevisti: strade diverse da quelle segnate, il navigatore che ti manda su strade simili a mulattiere, sole e caldo che in men che non si dica diventano pioggia e freddo, location stupende e altre “pensavo meglio ma va bene uguale”.
Tutti noi lo sappiamo: un viaggio in moto è avventura e semplicità, si prende quello che c’è e si dice “addio” alle comodità.
Ma alla domanda: “Lo rifaresti un viaggio così? ” … posso solo rispondere: “Quando si parte?”
A presto con la prossima avventura.