Il nostro VIAGGIO VERSO NORD EST oggi prevede la visita alla Diga del Vajont (Veneto) per proseguire poi verso il Friuli Venezia Giulia alla conquista del Passo Rest e del Monte Zoncolan.

Il nostro itinerario in moto parte da Ponte nelle Alpi (BL), indicazione valida per tutti quelli che arrivano da ovest. Imboccata la SS 51 arriviamo a Longarone (BL), attraversiamo il ponte sul fiume Piave per dirigerci poi verso la Diga del Vajont, la nostra prima tappa.

Negli anni, abbiamo percorso molte volte la strada sottostante la diga, che si vede con tutta la sua maestosità, per dirigerci verso altre destinazioni. Questa volta, invece, abbiamo deciso di includere questo luogo nel nostro programma di viaggio e visitare i luoghi che ricordano il grande disastro.

DIGA DEL VAJONT – PASSO REST – MONTE ZONCOLAN

9 ottobre 1963 ore 22.39

La storia racconta che “una gigantesca frana si stacca dal Monte Tòc. Duecentosessanta milioni di metri cubi di roccia cascano nel lago dietro alla diga e sollevano un’onda di cinquanta milioni di metri cubi […] Solo la metà scavalca di là della diga, solo venticinque milioni di metri cubi d’acqua… Ma è più che sufficiente a spazzare via dalla faccia della terra cinque paesi: Longarone, Pirago, Rivalta, Villanova, Faè. Duemila i morti.»

 

DIGA DEL VAJONT
DIGA DEL VAJONT

Arriviamo direttamente sulla diga e, dopo aver parcheggiato la moto, ci siamo incamminati verso la piccola Chiesa che rappresenta il Memoriale della Catastrofe del Vajont. Abbiamo ascoltato la storia raccontata direttamente da chi in quei luoghi vive ancora e sente sua la storia della tragedia accaduta 58 anni fa.

Ritornando verso la moto, ci viene incontro un grandissimo amico che, sapendo della nostra visita, ci ha voluto raggiungere per accompagnarci nel nostro viaggio, almeno per la seconda parte. Anche lui è un motociclista, abitiamo molto lontano e non ci vediamo mai e questa è l’occasione perfetta per fare insieme un po’ di km.

Sarà il nostro Cicerone alla scoperta di 2 meravigliosi passi: la Forcella di Monte Rest e il Monte Zoncolan.

Partiti dal Vajont, arriviamo a Sequals (PN) e ci fermiamo per pranzo in un luogo “un po’ surreale”: il Ristorante Teodora. Pieno di alpini e con il titolare simpaticissimo, abbiamo mangiato i piatti locali.

Dopo pranzo, imbocchiamo la SR552, superiamo i comuni di Tramonti di Sotto e Tramonti di Sopra, in provincia di PN, e iniziamo la salita verso la cima di Monte Rest (1052 mt). Una salita lunga 11 km, con una pendenza tra il 6% e il 12%, 34 tornanti su una strada stretta che si inerpica fino in cima, per mostrare poi un panorama meraviglioso. La discesa è altrettanto fantastica, lungo una strada stretta e in mezzo ai boschi, che porta verso il fondovalle con il Fiume Tagliamento in lontananza.

DIGA DEL VAJONT – PASSO REST – MONTE ZONCOLAN
DIGA DEL VAJONT – PASSO REST – MONTE ZONCOLAN

Ma la vera chicca l’ha tenuta per ultimo: il Monte Zoncolan (il Kaiser), il re delle Alpi Carniche (1750 mt).

Siamo saliti da Ovaro (UD) e lì abbiamo capito perché lo chiamano “La Porta dell’Inferno” per i ciclisti. 11 chilometri con un dislivello di 1.210 metri, con una pendenza media del 11,9% e massima del 22%. Un mix di tornanti stretti, gallerie, finti piani e salite super ripide.

La salita più impegnativa d’Italia per i ciclisti e fra le 5 più impegnative d’Europa. Io non sono una ciclista (non ci vado neanche in palestra) ma il dolore nelle gambe lo potevo immaginare.

E dato che ho conquistato anche io la sua cima …  ho appiccicato l’adesivo Zavorrina bene in vista 🙂

DIGA DEL VAJONT – PASSO REST – MONTE ZONCOLAN
DIGA DEL VAJONT – PASSO REST – MONTE ZONCOLAN

Noi lo abbiamo percorso in modalità turistica, ma non per piacere nostro ma per obbligo. E’ talmente stretto e ripido che non è possibile farlo “a cannone”. Io ho filmato tutto il percorso, da valle fino in cima, 11 km di tornanti. Un video lungo quasi 12 minuti, il tempo che ci abbiamo messo per poterlo fare in tranquillità. Questo per farvi capire la difficoltà e l’impegno nel percorrerlo.

Arrivati in cima il panorama ci ha ripagato di tutto (e ripaga la fatica dei ciclisti che si trovano in cima al mondo).

La discesa verso valle, invece, è completamente diversa. La strada è più lineare, le curve più morbide e la strada invoglia ad aumentare la velocità. Arrivati a Sutrio (UD), imbocchiamo la SS52 che ci porta a Venzone (UD), la nostra tappa per la notte.

E domani si sconfina … si va in Slovenia: dal Passo Mangart alle Gole di Tolmin.