Sono Silvia, 28 anni e abito in provincia di Vicenza. Mi è stato chiesto di descrivere con parole mie il passaggio che sto facendo dall’essere zavorrina al diventare motociclista.
Tutto ebbe inizio quattro anni fa. All’epoca ero fidanzata (ora sposata!!) e il mio ragazzo aveva uno scooterone. Non ero appassionata, anzi, quando mi chiedeva di andare in giro mi rompevo perché il casco mi appiattiva i ricci!! Dopo un po’ decise di voler prendere una moto.. non ero molto interessata ma ero felice per lui e, convivendo, l’ho assecondato perché lo vedevo felice. Era l’11 giugno 2014 e portò a casa lei: Honda nc750x. Bella, elegante con una giusta dose di aggressività. Avevo lavorato fino alle 20 quella sera e dopo cena mi chiese se andavo a provare con lui la moto.. ok dai, andiamo a sentire come va! Ricordo il momento esatto in cui son salita e lui è partito. Non so descrivere cosa ho sentito di preciso ma ricordo che tutto è cambiato.. era così snella sotto le mie gambe, altro che lo scooterone! Aveva un suono meraviglioso, tra il dolce e l’aggressivo e ogni volta che lui cambiava le marce era stupendo. In quel giro abbiamo anche testato bene i freni e l’ABS perché in entrata in una curva è spuntata una volpe che ha deciso di fermarsi e osservarci proprio in mezzo alla corsia!
Da quel giorno in poi abbiamo iniziato a fare dei bei giri appena avevamo tempo libero e io sentivo la mia passione crescere sempre più..tanto che chiedevo a lui, appassionato di motociclismo da quando era piccolo, varie informazioni sulle gare di MotoGP e SBK, su marche e modelli di moto esistenti, ecc.. Premetto che son sempre stata appassionata di motori da quando avevo preso la patente B e quindi il territorio era fertile!
Pian pianino la passione si faceva sempre più forte tanto che andammo all’EICMA nel novembre 2014 e già guardavo la moto che poteva andare bene per me…..ma l’idea di farmi la patente A non era ancora mia. Intanto mi godevo quei momenti che lui, la moto e il mondo del motociclismo mi regalavano…
Il tempo passava e ad un certo punto decisi che prima o poi mi sarei fatta la patente anche io. Ci son stati vari eventi e insicurezze che mi hanno rallentato nel decidermi…ma una domenica sera di quest’anno ero in macchina e stavo tornando dal lavoro e ho avuto un’illuminazione e mi dissi: “ok. Mi iscrivo a scuola guida! Se per ora non posso prendermi una moto, almeno prendo la patente!”. Arrivai a casa e lo dissi a mio marito e lui con un sorriso mi rispose: “oh bene!!”. Non nascondo di avere avuto insicurezze e paure ma credo che i sogni siano importanti e vanno realizzati!
Ricordo l’emozione nell’iscrivermi a scuola guida, quella sera che mi hanno consegnato il foglio rosa mi son commossa, e quando ho ricevuto la telefonata per fare la prima guida ero incredula! Stavo realizzando il mio sogno!
Finché aspettavo di fare la prima guida ufficiale, ho chiesto a mio marito di insegnarmi qualcosa con la sua moto in modo da arrivare pronta! Lui è stato un tesoro perché si è fidato di me e ha lasciato la sua amata nelle mie mani. Ha avuto pazienza ma nello stesso tempo mi spronava. È stato meraviglioso sentire la moto andare sotto di me, inserire la seconda marcia, poi la terza e poi la quarta … Mi son fermata e lui “tutto bene?” e io ho fatto solo un cenno con la testa perché stavo piangendo, tremando e sorridendo allo stesso tempo! Tra pochi giorni avrò la terza guida e ho una voglia matta di avere feeling con la moto per godermela a pieno!
Questa è un po’ la mia storia (scusate se son stata lunga ma amo parlare di questo!!) ma mi piace fermarmi a gustare le emozioni che provo sia quando sono zavorrina, sia quando guido la moto. Nel mondo del motociclismo le zavorrine a volte vengono viste e giudicate un po’ “male”, come un peso (vedi il termine), come poco intraprendenti…invece io credo siano coraggiose! Quale persona affiderebbe la propria Vita ad un’altra? Perché è così. Se il pilota sbaglia qualcosa o si distrae, la moto non perdona. Sento molte donne che come me decidono di fare “il passo” ma credo che ognuno debba farlo solo se lo sente in fondo all’Anima, perché la moto non è un semplice pezzo di ferro.
Quando salgo in moto come zavorrina e chiudo il casco inizio ad avere pensieri profondi, a volte son poesie. Non mi godo solo la strada ma la vivo con lui e la moto, ormai sento quando lui cambia marcia, quando deve scalare, frenare, seguire una curva. È come far l’Amore, uno scambio di sensazioni, di energie, di profumi. Si crea quel feeling con il pilota e la moto che è qualcosa di indescrivibile…va vissuto. Ho avuto la fortuna di fare il viaggio di nozze in moto: 10 giorni in giro per l’Italia, ogni notte si dormiva in località diverse. È stato il viaggio più bello della mia Vita perché lì non pensavi a nulla se non a vivere, a vivere l’avventura di non avere le comodità di ogni giorno, di prendere la Vita nel suo aspetto più “vivo” e di vivere quel mondo che solo una moto ti regala. Un motore collegato a due ruote con manubrio ti può regalare il meglio che la Vita possiede. A volte sono ancora incredula e ringrazio la Vita per questo!
Ogni tanto penso a ciò che sto per diventare e mi si riempie il cuore di gioia. Non credevo di poter guidare una moto, di diventare indipendente nel vivermi queste sensazioni … da zavorrina le vivi in un modo, da motociclista tutto in un altro! La moto la senti ancora di più, se sei rigida tu lo è anche lei, se non guardi nella direzione dove finisce la curva la moto farà fatica a seguirla, se non hai quel giusto pizzico di aggressività e decisione nel momento della partenza dove il gioco “lascia la frizione e accelera” è fondamentale, la moto lo sente.
Dopo la seconda guida una cosa ho appreso ( oltre mille informazione di carattere tecnico): che guidare una moto è la metafora della Vita, è fondamentale essere rilassati, sinuosi, decisi, attenti e liberare la mente dai pensieri negativi, arrivare a quella linea sottile che permette ad ognuno di noi di vivere la Vita in tutti i suoi aspetti ma rispettandola.
Avrei altre mille cose da dire, potrei stare ore a raccontare le mie emozioni da quanto mi fanno sentire viva ma devo andare a lavorare!!
Grazie a chi mi ha dato questa meravigliosa opportunità, mi sento onorata. Veramente.
Baci
Silvia
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